«Sono stati anni – ricorda Coco – nei quali abbiamo registrato un vero cambio di passo, alla ricerca delle soluzioni migliori per valorizzare i dipendenti e contemporaneamente affrontare le specifiche necessità delle strutture. Senza bandiere politiche, senza il clamore delle piazze, come ricercatori sociali del lavoro pubblico, abbiamo sempre cercato le buone pratiche, ma anche denunciato le numerose situazioni di spreco, di inefficienza e di inadeguatezza. Le prospettive per il pubblico impiego sono tutte nelle novità dell’accordo sottoscritto a novembre del 2016 e che auspichiamo porti finalmente al rinnovo del contratto fermo da oltre sette anni.».

«Tra i risultati ottenuti – aggiunge –ricordo, pur nelle generali difficoltà in cui versano gli enti locali, e specialmente il Comune di Catania, l’approvazione dei contratti integrativi e dei contratti per la Dirigenza, attraverso i Piani di fabbisogno triennali del personale abbiamo potuto pianificare, in tanti casi, i percorsi di stabilizzazione dei precari. Nella Sanità, la fine del precariato per 79 lavoratori ha segnato una svolta. Tante cose restano da fare, e noi  faremo da pungolo perché la politica trovi soluzioni adeguate attraverso la contrattazione con le forze sociali».

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