Giornata Formazione CISL FP

 

L'assistenza sanitaria a pazienti stranieri e migranti, il contatto con culture diverse, l'esigenza di formare professionisti della sanità che sappiano dialogare con un'utenza della sanità pubblica sempre più eterogenea: sono i temi al centro del corso di formazione Ecm "Il paziente straniero, cura e cultura tra disagio emotivo e pregiudizi", promosso da Cisl Funzione Pubblica Catania con la collaborazione della Fondazione Venturino e rivolto a infermieri, medici, Oss e tutti i professionisti della sanità.

I migranti e il ruolo del servizio sanitario

"Quello della cura di pazienti migranti è un tema sempre più centrale": a parlare è Danilo Sottile, segretario generale della Cisl FP Catania che ha organizzato e promosso l'evento. "L'accoglienza, la presa in carico, la cura e il contatto continuo con i migranti sono temi che riguardano non solo la sanità, ma tutta la società. Il servizio sanitario pubblico, universale, di e per tutti, è pensato per offrire cure a chiunque si trovi sul territorio italiano. Garantire questo diritto significa anche comprendere l'esigenza di personale in grado di recepire e comprendere le esigenze di pazienti che arrivano da luoghi geograficamente, socialmente e culturalmente distanti. Come Cisl FP - conclude Sottile - crediamo molto nella formazione, e nell'apertura del servizio sanitario alle nuove istanze e sfide che arrivano dalla società".

I temi

L'accesso alle cure dei migranti, i problemi che nascono dall'interazione con culture diverse, la diversa attitudine dei pazienti stranieri riguardo alla salute sono stati i temi principali dei cinque interventi che si sono tenuti durante la giornata di formazione, moderata da Salvo Trifiletti. I lavori si sono aperti con la relazione di Giuseppe Pietro Rabuazzo sul'accesso della persona alle cure, le difficoltà comunicative e i preconcetti legati alle cure di persone migranti. Nel corso della sua relazione Rabuazzo ha raccontato la sua esperienza di infermiere nell'ex Cara di Mineo e ha dato un quadro dell'assistenza sanitaria fornita in Italia alle persone migranti.

A seguire, Viviana Riccobene ha trattato la presa in carico per l'intero percorso del paziente. Riccobene si è concentrata sul riconoscimento dei principali stereotipi legati all'immigrazione straniera e su come questi stereotipi possano influenzare il modo in cui le persone migranti accedano alle cure. Sui bisogni sociosanitari degli immigrati si è invece concentrata Sarah Leonardi, con un particolare focus sulla fragilità sociale dei pazienti migranti e il modo in cui questa fragilità influisce sul loro accesso alle cure.

Di miglioramento della qualità delle cure si è occupato Alfio Stiro, parlando dell'erogazione di servizi sanitari culturalmente adeguati a un'utenza che è sempre più variegata ed eterogenea dal punto di vista culturale. A chiudere i lavori è stato infine l'intervento di Angelo Pirreco sull'identità sociale dell'immigrato e del percorso di cura dall'accettazione alla degenza alla dimissione ospedaliera tra ospedale e territorio.

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